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MotoGP: servono nuove regole per i motori? Forse si.

Secondo Ducati il regolamento potrebbe essere rivisto!

Come sappiamo le conseguenze della recessione economica patita in Europa e non solo a partire dall’ormai lontato 2008, hanno reso necessario ridurre drasticamente i budget dedicati allo sviluppo, introducendo alcune importanti limitazioni tecniche per regolamento, per esempio:

  • centralina elettronica e software unici e identici per tutti i team
  • unico motore omologato per tutta la stagione con limitazione a sette unità per tutto il campionato
  • sviluppo di due sole varianti aerodinamiche (carena) durante il campionato

 

Questo vale per Ducati, Honda e Yamaha, mentre per KTM, Aprilia e Suzuki, ci sarà una riserva di nove motori.

Ma questa situazione si adatta sempre alla realtà della competizione attuale?
Ducati pensa di no.

Il regolamento è ancora fonte di discussione e sappiamo che al termine dei tre giorni di test in Qatar, le case principali dovranno decidere quale versione di motore omologare, quindi la tensione in questo momento è molto alta, un errore potrebbe compromettere la stagione.
L’esempio di Suzuki dello scorso anno mostra quanto una cattiva analisi possa rovinare tutti gli sforzi fatti da un costruttore.

Ducati propone un’opzione che consentirebbe di correggere durante l’anno eventuali errori di progettazione.

E’ il direttore sportivo di Borgo Panigale Paolo Ciabatti che inizia il suo intervento su paddock-gp con questo preliminare:
“sappiamo da dove viene questo regolamento e Ducati non ha problemi con esso”.
Ma possiamo sempre pensare a un’evoluzione: “potremmo accettare in un momento della stagione la possibilità di apportare modifiche al motore.”

Attualmente, l’omologazione del propulsore che verrà mantenuto tutto l’anno prima del primo Gran Premio in Qatar è un rischio.

Inoltre, lo stesso Ciabatti mette in guardia sul programma futuro di portare a 20 le gare in campionato:
“con un tale numero di test, potrebbe essere necessario pensare di consentire un ulteriore unità motrice nell’indennità annuale”.

Si ricorderà che Ducati fornisce otto moto sulla griglia di partenza con tre specifiche di motore: tre GP18 ufficiali per Dovizioso, Lorenzo e Petrucci, GP17 per Miller, Bautista e Rabat e due GP16 per Abraham e Simeon.

La Yamaha ne ha quattro, Honda sei, mentre né Suzuki, nè KTM e Aprilia hanno squadre satellite e quindi svolgono tutto il lavoro di sviluppo solamente con le moto factory ufficiali.

Gli ultimi test ufficiali MotoGP che si svolgeranno dall’1 al 3 Marzo 2018 in Qatar assumono quindi ancora più significato, deliberare il motore “sbagliato” potrebbe compromettere l’intera stagione.

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One Thought to “MotoGP: servono nuove regole per i motori? Forse si.”

  1. […] numero di test ufficiali precampionato è stato ridotto, sono stati variati sia il numero che le destinazioni su cui è possibile provare, quindi buona […]

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