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Desmosedici la moto migliore? Lo vedremo a Phillip Island!

La GP18 Desmosedici ha dimostrato sino ad ora una buona competitività anche su piste storicamente ostiche per la Rossa di Borgo Panigale

Alla vigilia del GP di Thailandia che si correrà il prossimo weekend sul Circuito Chang International di 4554 metri con 26 curve, gli appassionati si dividono su quale possa essere il prototipo più competitivo del campionato 2018.

Ducati GP 18 scheda tecnica:

  • Engine: Liquid cooled, 90° V4, four stroke, evo desmodromic DOHC, four valves per cylinder
  • Capacity: 1,000cc
  • Maximum power: Over 250hp
  • Maximum speed: Over 350 km/h (218 mph)
  • Transmission: Ducati Seamless Transmission (DST_EVO). Chain final drive
  • Fueling: Indirect electronic injection, four throttle bodies with injectors above and below the butterfly valves. Throttles operated by the new EVO 2 TCF (Throttle Control & Feedback) system
  • Fuel: Shell Racing V Power
  • Lubricant: Shell Advance Ultra 4
  • Exhaust: Akrapovic
  • Final Drive: D.I.D Chain
  • Frame: Aluminum alloy evo twin spar
  • Suspension: Öhlins inverted 48mm front fork and Öhlins rear shock absorber, adjustable for preload, new factory evolution damping system
  • Electronics: Magneti Marelli ECU programmed with Dorna Unified Software
  • Tires: Michelin 17″ front and rear
  • Brakes: Brembo, two 340mm carbon front discs with four piston calipers. Single stainless steel rear disc with two piston caliper
  • Dry weight: 157 kg (346.1 lbs.)

Il lavoro del team dell’instancabile e razionalmente geniale Gigi Dall’Igna è stato costante, fatto di piccoli passi tesi a migliorare il limite cronico imposto dalla filosofia progettuale ma cercando di mantenere intatti i punti di forza tipici della Rossa, accelerazione, frenata, stabilità, erogazione (ricordiamo che il motore a V comporta dei limiti costruttivi che influenzano la ciclistica e il comportamento dinamico della moto).

Nonostante i risultati sin qui ottenuti (che potevano essere anche migliori al netto di alcuni incidenti di gara), si sta già lavorando alle evoluzioni in chiave 2019, per cercare di colmare quella lacuna che ancora limita la GP18 in percorrenza di curva e la possibilità di “piegare” (lean angle) come le concorrenti.

La Ducati è forse l’unica moto in pista con cui si ottengono risultati solo a patto di non esasperare la piega in curva, questo è uno dei motivi per cui un pilota come Jorge Lorenzo ha dovuto drasticamente modificare il suo stile di guida.

La vera cartina di tornasole sarà però la gara Australiana dove le caratteristiche del circuito con curvoni veloci e vento laterale onnipresente hanno sempre creato problemi quasi insormontabili alle Rosse e forse hanno condizionato il risultato finale del campionato 2017.

Sfortunatamente sembra che il pilota collaudatore Casey Stoner sia anch’egli in procinto come Lorenzo di abbandonare Ducati e tutti noi sappiamo quanto il contributo tecnico dell’australiano sia stato utile unitamente all’apporto di un pilota come Jorge.

Marc Marquez è l’unico super pilota attualmente in grado di contrastare le Ducati a questo punto della stagione, evidenziando comunque che la Honda RC 213V 2018 è una moto estrema, adatta prevalentemente ad un tipo di guida estremo come quello del campione di Cervera.

Honda acquisendo Jorge (e forse anche Casey), giocherà un ruolo ancora più importante nel 2019, cercando di mettere a frutto tutte le informazioni utili relative ai punti di forza di Ducati che Lorenzo porterà in dote, quindi a Borgo Panigale si dovrà lavorare duro per mantenere il livello raggiunto.

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