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Effetto Aerodinamico!

Senza difesa nè offesa. Una volta per tutte!

Considerazioni riguardo al reclamo ancora pendente in FMI per quanto riguarda le appendici aerodinamiche utilizzate da Ducati.

Come in moltissimi sapranno, qualsiasi dispositivo o dettaglio della moto (e del pilota) che incontri il flusso dell’aria all’avanzare del mezzo, determina una “deviazione” del flusso stesso, generando quindi una resistenza all’avanzamento, tanto più tenace quanto più la superficie esposta ostacola effettivamente il passaggio dell’aria stessa.

Nelle competizioni ed in MotoGp in particolare, qualsiasi componente del mezzo e dell’abbigliamento del pilota, viene studiato in modo da limitare il più possibile gli effetti negativi, dovuti all’impatto del fluido all’aumentare della velocità di percorrenza.

Si cerca ciòè di migliorare il coefficiente di penetrazione dell’insieme moto-pilota!

Quando si introduce quindi un nuovo particolare sulla moto, questo particolare dovrà rispondere non solo alle caratteristiche funzionali per cui è stato progettato e che potrebbero essere le più diverse (per esempio la forma delle leve dei freni che hanno una funzione specifica), ma dovrà possibilmente creare il minor impatto negativo da un punto di vista aerodinamico.

I progettisti hanno quindi solo due strade: lavorare al meglio oppure no!

Quando gli uomini di Dall’Igna hanno pensato di realizzare le appendici aerodinamiche ideate per deviare i flussi d’aria con funzione di raffreddamento sull’asciutto e di miglioramento dell’aderenza sul bagnato, avevano a disposizione le stesse due scelte:

Realizzare qualcosa che frenasse la moto oppure che ne agevolasse l’avanzamento, in modo che i benefici “funzionali” originali del dispositivo non venissero vanificati da una perdita di efficienza aerodinamica.

Voi cosa avreste scelto?

Questi deviatori di flusso in quanto tali, seppur in minima parte, come effetto collaterale potrebbero incidere anche sull’effetto di carico aerodinamico “down-force cioè spinta verso il basso” generato dall’effetto Bernoulli (diversa velocità del fluido sopra e sotto l’appendice e conseguente depressione), tuttavia l’obiettivo primario del progettista rimane quello di ottimizzare la funzione principale del dispositivo cercando di mantenere l’effetto collaterale (carico aerodinamico), il più neutro possibile.

Forza Ducati e onore al genio dei tecnici guidati da Luigi Dall’Igna!

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