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I segreti di Dall’Igna per vincere il mondiale MotoGP 2020

Gigi Dall’Igna lo ripete in ogni intervista: il mio obiettivo primario è vincere il Mondiale MotoGP.

Sono iniziati i test della MotoGP affidati ai piloti collaudatori delle varie scuderie; per Ducati il grosso del lavoro lo sta svolgendo Michele Pirro, il prezioso e veloce tester italiano che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo e all’affinamento del progetto Desmosedici.

Ma su cosa si sta concentrando il lavoro dei tecnici della casa bolognese?

Sono pochi i dettagli trapelati dai box dove si stanno provando alcune soluzioni inedite e affinando particolari già introdotti durante la stagione 2019.

Ancora meno sono le notizie riguardo alcune novità che verranno introdotte solamente poco prima dell’inizio del campionato per evitare di favorire la concorrenza, soprattutto per quanto riguarda l’aerodinamica.

MOTORE
I progressi di Honda nella passata stagione hanno influito significativamente sul programma di sviluppo del propulsore di Borgo Panigale su cui ci si è concentrati per riuscire a ricreare quel gap che si era visto nel 2018.
L’obiettivo dell’incremento di potenza è comunque legato al mantenimento della guidabilità che aveva avuto un netto miglioramento con l’arrivo in Ducati di Jorge Lorenzo e le sue richieste di migliorare l’erogazione nella prima parte di apertura del gas.

TELAIO
Michele Pirro è abbastanza chiaro su questo punto:

Nonostante le difficoltà del primo giorno perché è stata la prima volta che siamo tornati in pista dopo i test di fine novembre e occorre riprendere confidenza con la moto, abbiamo confermato alcune cose positive sul nuovo telaio e fatto dei confronti.
A Sepang fa davvero caldo e questo non facilita le cose ma ci siamo concentrati sulla GP20 perchè il potenziale vero è nella moto nuova, dobbiamo lavorare molto per trovare il giusto setting di base ma la moto è buona e non abbiamo avuto riscontri negativi.

ELETTRONICA
Poche sono le notizie in quest’ambito anche in relazione al fatto che buona parte del software e hardware (centralina e piattaforma inerziale) sono ormai uguali per tutti. Tuttavia le tarature di questi sistemi e le modalità di acquisizione delle informazioni dipendono dall’esperienza e dal talento degli ingegneri, quindi potremo avere dei risultati interessanti in questo senso.

HOLESHOT
Il dispositivo che permette di abbassare la moto in partenza e limitare il trasferimento di carico per evitare la necessità di tagliare l’erogazione, sembra sia stato ulteriormente affinato, consentendo al pilota di variare meccanicamente l’assetto anche dopo la partenza. Questo anche secondo quanto riferito da Rins (Suzuki) che dice di aver seguito Miller per alcuni giri a fine 2019 e aver notato il cambiamento di assetto della moto dal rettilineo rispetto alla curva.

AERODINAMICA
Questo è il settore in cui Ducati è stata la casa che ha influenzato il lavoro di tutti gli altri costruttori; abbiamo visto la nuova Aprilia provare una nuova soluzione con una superficie alare molto vistosa che potrebbe essere efficace ma, vista la dimensione potrebbe anche avere delle controindicazioni importanti.
Dai tecnici di Borgo Panigale ci si aspetta qualcosa di innovativo in questo campo ma nessuno parla di questi particolari che saranno svelati solo prima della prima gara.

Ci auguriamo che i piloti che avranno a disposizione la GP20 che sono quattro, i due ufficiali e i due Pramac, riescano a sfruttarne le potenzialità ed ottenere una serie di successi importanti, così come ci si aspetta qualcosa di importante anche dal Team Avintia con Zarco e Rabat.

Photos © motogp.com / Dorna, Ducati

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