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Ducati può permettersi di perdere Dovizioso?

Honda e Suzuki lo vogliono in squadra nel 2019!

Visto il crescente interesse delle case rivali giapponesi per Andrea Dovizioso, Oriol Puigdemont su autosport.com sostiene che Ducati non possa permettere che al Dovi venga la tentazione di cambiare squadra l’anno prossimo, quindi deve fare le giuste contromosse.

Non dovrebbe stupire il fatto che Honda e Suzuki siano interessate ad avere Dovizioso, che ancora una volta sembra essere l’unica speranza Ducati per il campionato in MotoGP quest’anno, la sua vittoria nel Gran Premio del Qatar ha confermato i test pre-stagionali:

Dovizioso è sicuramente l’uomo con le migliori possibilità di detronizzare la forza dominante della MotoGP, Marc Marquez.

Quando Ducati ha scommesso su Jorge Lorenzo per tornare a vincere il mondiale di cui è a secco dall’era Stoner, probabilmente non si è resa conto di quale effetto le caratteristiche uniche della Desmosedici avrebbero avuto sulle potenzialità del maiorchino.

Ad un anno di distanza, anche se Lorenzo è chiaramente molto più a suo agio sulla Ducati che all’inizio del suo mandato, deve ancora dimostrare di poter vincere delle gare, figuriamoci il campionato.

Mentre Lorenzo potrebbe ottenere la sua prima vittoria in sella a una Ducati quest’anno, Dovizioso è di gran lunga la scommessa più sicura in termini di sfida per il campionato e non solo per il pareggio con Marquez lo scorso anno in termini di numero di vittorie.

Occorre considerare il livello sensazionale raggiunto dal Dovi nazionale in una fase così tardiva della sua carriera (ha compiuto 32 anni la scorsa settimana), la sua maturità e il suo eccellente rapporto con la sua squadra.

La Ducati non ha altra scelta che rinnovare il suo contratto se vuole continuare la sua rinascita, e questo significa inevitabilmente aumentare il salario di Dovizioso. E nessuno può dubitare che un tale miglioramento delle condizioni economiche, Andrea non se lo sia guagagnato sul campo.

La squadra di Borgo Panigale semplicemente non può permettersi di rischiare di perdere il suo unico pilota che è riuscito a vincere quasi su ogni tracciato, riportando alla mente il trionfo di Casey Stoner di ormai più di 10 orsono.

Dovizioso e il suo entourage stanno mantenendo le loro carte coperte per ora, sfruttando chiaramente l’interesse delle altre case a loro vantaggio.

Se andasse in Honda o in Suzuki, Dovi porterebbe con se un enorme bagaglio di informazioni accumulate in oltre 5 anni di lavoro che lo hanno portato ad avere una conoscenza intima della Desmosedici; quindi Andrea è ambito non solo per le sue doti velocistiche ed esperienza nello sviluppo di una motoGP.

Al momento, Dovizioso ha uno stipendio base di meno di 2 milioni di euro, una somma che è stata negoziata quando stava gareggiando con l’allora compagno di squadra Andrea Iannone, condizione per mantenere il suo posto in Ducati a fianco del neo-annunciato Lorenzo.

Da allora, ha vinto otto gare con la Desmosedici, mentre il tre volte campione Lorenzo ha appena tre podi da mostrare per la sua stagione 2017 nonostante il suo stipendio annuale di 12 milioni di euro.

Lorenzo ha ammesso che il suo valore di mercato è diminuito da quando è stato firmato l’accordo di due anni e la stessa Ducati ha escluso di investire di nuovo così tanto sul salario di un pilota.

La domanda ora è come si bilancia la necessità di pagare Dovizioso di più con i guadagni ridotti di Lorenzo.

Anche se questo non significa necessariamente pagare allo stesso modo i due piloti, vuol dire fare in modo che Dovizioso si senta stimato per i suoi successi, senza però demotivare Lorenzo con un’offerta impropriamente bassa, il tutto rimanendo nel budget.

Ducati ha chiarito che vuole mantenere entrambi i piloti nel 2019 e inoltre si potrebbe permettere il lusso di un sostituto pronto dal nome di Danilo Petrucci, sui cui servizi ha un’opzione che scade in estate.

Petrucci ha dimostrato di essere un potenziale campione e un possibile vincitore, sulla scia del crescente supporto di Ducati per Pramac negli ultimi anni, quindi non c’è dubbio che sarebbe un buon pilota numero due per la squadra di Dall’Igna.

Ma per il primo pilota della team ufficiale non c’è un’alternativa praticabile in questo momento, Ducati non può permettere a Dovizioso di andare altrove.

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