MotoGP & Superbike: per Ducati adesso sono una cosa sola.

Dalla recente presentazione del team SuperBike Aruba.it-Ducati Racing si è appreso che L’ing. Marinelli (che come sappiamo ha lasciato Ducati per approdare alla Termignoni) sarà sostituito dallo stesso Gigi Dall’Igna che di fatto prende in carico ad interim anche il progetto della SuperBike Ducati, mentre Marco Zambenedetti che ricopriva il ruolo di ingenere di pista in SBK diviene coordinatore tecnico del team Aruba.it-Ducati Racing.

A parte la ristrutturazione dell’organico, la vera notizia è che i due team Ducati, SBK e MotoGP, collaboreranno in maniera molto più interattiva, al punto che gli ingegneri della MotoGP svolgeranno anche un lavoro di supporto e raccolta dati in SuperBike, in modo che lo sviluppo della Panigale R (ma soprattutto della neonata Panigale V4 che sarà la moto ufficiale in SBK dal 2019), possa beneficiare delle esperienze e delle tecnologie della classe regina.

Con le nuove regole SBK che limitano il numero massimo di giri di rotazione del motore, è cruciale che le modifiche apportate alla moto di Borgo Panigale siano efficaci per compensare gli svantaggi che il minor frazionamento già comporta vista la perdita di coppia in basso, oltre alle difficoltà aggiuntive nella guida del mezzo.

Avere meno giri motore significa dover cambiare più frequentemente, anche quando si è in piega.

Avere meno giri motore significa dover utilizzare rapportature diverse, più lunghe, nei recenti test si sono già evidenziati alcuni problemi di competitività e di adattamento dei piloti, le difficoltà di guida riguardano la gestione del cambio, le marce che prima si usavano in entrata e uscita di curva sono ora inadatte e bisogna abituarsi ad agire sulla leva del cambio più frequentemente, oltretutto a volte quando si è in piega.

Gli uomini di Dall’Igna stanno lavorando a modifiche al propulsore bicilindrico ma anche al telaio per fare in modo che la Panigale R abbandoni le piste in modo vincente.